La
mostra si apre con alcuni flash su realtà scientifiche e/o
produttive di Milano o del suo immediato hinterland. Essi si propongono
di offrire, senza pretese di completezza, alcuni esempi
di applicazioni della matematica alla vita di tutti i giorni
e di suscitare nel visitatore sia sorpresa verso aspetti della disciplina
a priori molto lontani dall'immaginario dei non addetti ai lavori
sia interesse verso le acquisizioni della matematica di base illustrate
nel resto dell'esposizione.
Capita
a tutti di cercare la via più breve per andare da un posto
a un altro o di voler spendere il meno possibile per gli acquisti:
la vita quotidiana è una continua ricerca del minimo sforzo
per ottenere il massimo risultato. Questa ricerca assume particolare
rilevanza in ambito scientifico e tecnologico, dove spesso i modelli
usati per descrivere fenomeni e progettare strutture si basano su
principi di minimo o massimo.
Nella sezione massimi e minimi si possono
sperimentare e risolvere alcuni di questi problemi riguardanti le
misure di lunghezza, area e volume di semplici figure geometriche.
E'
possibile ricostruire con esattezza un oggetto tridimensionale avendo
come unico dato la sua rappresentazione bidimensionale? Quali sono
le difficoltà da affrontare per
ricostruire un oggetto reale a partire da una sua immagine? La sezione
visualizzazione ci aiuta a trovare
le risposte a queste domande e a mostrare con vari esperimenti come
la sola visione non sia sufficiente per ricostruire gli oggetti
di partenza.
Ci
sono situazioni in cui non hanno più importanza la forma
e la dimensione di un oggetto, o la lunghezza di un itinerario,
ma solo fattori in un certo senso più "di base",
proprietà degli oggetti che non cambierebbero anche se questi
fossero fatti di gomma e li si potesse distorcere a piacere (senza
romperli). La disciplina che se ne occupa è la topologia
e gli esperimenti della terza sezione si propongono di dare un'idea
di che cosa ciò significhi in due ambiti apparentemente molto
lontani fra loro: uno relativo ai nodi e un altro che prende spunto
dalla pianta di Milano.
Una
chiave di lettura fondamentale che si usa continuamente (in maniera
più o meno consapevole) per interpretare i messaggi più
disparati che provengono dal mondo circostante è quella della
simmetria. Le esperienze della quarta
sezione del percorso sono state progettate per evidenziare e far
riconoscere al pubblico i diversi tipi di simmetria (ma anche le
rotture di simmetria!) che si possono rintracciare nei monumenti,
nelle opere d'arte e nei complementi di arredo urbano di Milano
e dintorni.
Ciascuna
sezione comprende inoltre una parte virtuale, con animazioni di
diverso tipo (interattive e non) che propongono al visitatore ulteriori
aspetti relativi ai temi trattati. Si potrà così
fra le altre cose assistere al film con cui da
otto cubetti si passa alla sfera di pari volume (massimi e minimi),
entrare nel quadro di Piero della Francesca per controllare le ipotesi
fatte sulla disposizione di alcuni oggetti (visualizzazione), vedere
come la mappa della Milano cinquecentesca a forma di decagono si
trasporti su un doppio toro (topologia), costruire fregi e mosaici
a piacimento o provare a identificarli (simmetria).
Parte integrante della mostra è costituita dalle schede:
in esse il visitatore può trovare alcune risposte alle domande
proposte nei poster, o suggerite dagli stessi exhibit, insieme ad
alcuni approfondimenti dei temi trattati.
A
partire dal mese di ottobre, lesposizione sarà completata
da uninstallazione visuale composta da un cortometraggio e
da alcune interviste nelle quali artisti e professionisti del territorio
milanese illustrano come la matematica intervenga nella loro attività.
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